L'accoglienza in una struttura protetta (casa di riposo) è destinata a persone anziane non autosufficienti, in stato di bisogno. Al giorno d'oggi nelle case di riposo entrano meno anziani, perché l’Asl ha difficoltà a integrare le rette.Le strutture cercano di ovviare, mantenendo rette per gli ospiti non
convenzionati il più basse possibile, a partire da 1.500 euro, con una
media di 1.800-2.200. Troppi.Sembra una ruggine, che si dilata e aggredisce, a causa della mancanza
di risorse. L’epicentro del fenomeno è insospettabile, le case di
riposo, luoghi che dovrebbero essere il simbolo dell’assistenza. Da
tempo le famiglie con anziani non autosufficienti a carico gridano aiuto
e gli operatori del settore avvertono del baratro verso cui ci si
affaccia velocemente.
Purtroppo è una situazione anomala: le liste d’attesa si allungano, le famiglie
sono lasciate a se stesse, e le strutture sono in impasse. Le case di riposo si sforzano di venire incontro a pazienti e famiglieLe famiglie tendono più spesso di un tempo a tenere in casa l’anziano.
La situazione incide però non solo sulla capacità di “tenuta” del nucleo
domestico (occorrono infinite energie, oltre che tempo, per assistere
un non autosufficiente), ma anche sugli operatori, che si trovano a
fronteggiare situazioni limite (l’anziano arriva nella struttura quando
non se ne può più fare a meno). Non disponendo, inoltre, delle
strumentazioni e delle competenze adeguate, la famiglia ricorre con
insistenza alle strutture sanitarie pubbliche, contribuendo alla loro
saturazione.
FONTE : http://www.gazzettadalba.it/2012/06/il-dramma-di-essere-anziani/
Nessun commento:
Posta un commento