venerdì 7 settembre 2012

"A tavola non si invecchia"...

Un'appropriata alimentazione è un ingrediente essenziale per conservare un buono stato di salute in tutte le età, e specialmente in età avanzata.Negli anziani infatti avvengono modificazioni fisiologiche, quali il rallentamento del metabolismo basale e la diminuzione della muscolatura scheletrica, cambiamenti dello stile di vita, come la ridotta attività fisica, che riducono il fabbisogno energetico, ma che richiedono un giusto apporto di nutrienti.
Oltre i 40 anni, l'occorrente di calorie e di proteine diminuisce gradualmente di circa il 5 % ogni 10 anni sino ai 60 anni d'età; dai 60 ai 70 anni il calo è del 10 %, e un'altra riduzione del 10 % avviene dopo i 70 anni. Ma il problema, nell'anziano, non è tanto quello dell'apporto calorico, quanto quello di un regime alimentare equilibrato e completo nei principali nutrienti. La dieta ideale deve coprire in modo armonico ed equilibrato i fabbisogni nutrizionali dell'anziano.
Gli anziani sentono meno la sete e si astengono dal bere per paura di disturbi come l'incontinenza urinaria o per timore dell'accumulo di liquidi che secondo un'idea sbagliata "fa gonfiare". Nella dieta dell'anziano devono essere assolutamente presenti il calcio ed il ferro. 
Le persone anziane sono a rischio di carenza di ferro.
Il consumo del fabbisogno nutrizionale giornaliero deve essere suddivisa in tre pasti:
  • Uno leggero al mattino, non limitato ad una tazza di caffè, ma accompagnato da qualche biscotto. Se non c'è intolleranza, il latte è un ottimo alimento, ricco di calorie, calcio, proteine e liquidi.
  • Il pasto principale, il pranzo, costituito da pane e cereali, cibi ricchi di proteine (carne, pesce, uova), verdura e frutta fresca ricca di vitamine. Grassi in piccola quantità come condimento.
  • Alla sera la cena deve essere leggera: un pasto abbondante rende la digestione lenta e laboriosa e si concilia male con il sonno.
FONTE: http://www.benessere.com/dietetica/arg00/alim_anziani.htm

giovedì 30 agosto 2012

Integrazione delle rette, un problema attuale

L'accoglienza in una struttura protetta (casa di riposo) è destinata a persone anziane non autosufficienti, in stato di bisogno. Al giorno d'oggi nelle case di riposo entrano meno anziani, perché l’Asl ha difficoltà a integrare le rette.Le strutture cercano di ovviare, mantenendo rette per gli ospiti non convenzionati il più basse possibile, a partire da 1.500 euro, con una media di 1.800-2.200. Troppi.Sembra una ruggine, che si dilata e aggredisce, a causa della mancanza di risorse. L’epicentro del fenomeno è insospettabile, le case di riposo, luoghi che dovrebbero essere il simbolo dell’assistenza. Da tempo le famiglie con anziani non autosufficienti a carico gridano aiuto e gli operatori del settore avvertono del baratro verso cui ci si affaccia velocemente.
Purtroppo è una situazione anomala: le liste d’attesa si allungano, le famiglie sono lasciate a se stesse, e le strutture sono in impasse. Le case di riposo si sforzano di venire incontro a pazienti e famiglieLe famiglie tendono più spesso di un tempo a tenere in casa l’anziano. La situazione incide però non solo sulla capacità di “tenuta” del nucleo domestico (occorrono infinite energie, oltre che tempo, per assistere un non autosufficiente), ma anche sugli operatori, che si trovano a fronteggiare situazioni limite (l’anziano arriva nella struttura quando non se ne può più fare a meno). Non disponendo, inoltre, delle strumentazioni e delle competenze adeguate, la famiglia ricorre con insistenza alle strutture sanitarie pubbliche, contribuendo alla loro saturazione.

FONTE : http://www.gazzettadalba.it/2012/06/il-dramma-di-essere-anziani/
 

mercoledì 22 agosto 2012

Vecchiaia = Saggezza

Ai giorni nostri non si tiene nella giusta considerazione il "tesoro" che ogni anziano conserva dentro di sè; tesoro costituito da un mix fatto di conoscenza, saggezza e ricordi di un lontano passato che i giovani di oggi non sanno apprezzare nella giusta misura.
Citazioni :
  • La vecchiaia realizza i presentimenti della gioventù  di Sören Kierkegaard 
  •  La vita sarebbe infinitamente più felice se nascessimo a ottanta anni e ci avvicinassimo gradualmente ai diciotto. di Mark Twai
  • La tragedia della vecchiaia non è di essere già vecchi, ma di essere ancora giovani. di Oscar Wilde 

L'approccio educativo-animativo con gli anziani

Le attività svolte all'interno della casa di riposo durante il tirocinio sono state molteplici:
la giornata iniziava con un momento di preghiera con le ospiti del reparto, che recitavano il santo rosario, poi proseguiva con le varie attività manuali e ricreative.
Ho collaborato a fianco dell’educatrice nelle attività proposte alle signore anziane per realizzare: addobbi natalizi per l’albero, angioletti, folletti, alberelli di stoffa, stelline confezionate con perle, imparando nel frattempo a cucire.
Inoltre ho aiutato nelle pratiche delle o.s.s. (imbocco ospiti non autosufficienti)  e appuntamento fisso mensile nei reparti con il gioco della tombola a e a carte. 
 e attività educative sono finalizzate al raggiungimento di un duplice risultato: stimolare funzioni cognitive relativa sia alla memoria esplicita (orientamento, percezione,linuguaggio, pesiero) che a quella implicta, con rinforzo delle attività motorie e delle sequenze procedurali tipiche della vita quotidiana. Accanto alle attività per la memoria ve ne sono altre, di natura terapeutica riabilitativa di gruppo quale, ad esempio, lettura del giornale che restituisce al paziente il senso dello scorrere del tempo, attraverso un appuntamento settimanale stabile ed attraverso un contatto diretto con la realtà del mondo esterno. Importante è l'organizzazione delle varie feste dell'anno, complenno, Natale e Pasqua.
Queste sono le attività che ho svolto durante il percorso di tirocinio, ma oltre a questi momenti ci possono essere momenti di gioco e di danzaterapia.

"frasi prese dalla tesi"

Inoltre molto importante per gli anziani è il  modello di Musicoterapia Umanistica si basa sulla RELAZIONE, sull’ascolto empatico, sull’accettazione incondizionata dell’altro per come è nel momento presente e sull’utilizzo del suono e della musica come mezzo per scoprire e sviluppare i potenziali e le risorse della persona.
Si parte dal presupposto che ogni persona abbia in sé tutte le risorse necessarie per adattarsi all’ambiente. C’è una sostanziale fiducia nella persona che ha dentro di sé le potenzialità per superare le difficoltà nelle quali si trova e di venirne fuori. (Rogers, 1961).
Ciò è possibile quando "l’agire del musicoterapeuta attua l’ascolto empatico": il musicoterapeuta si pone all’ascolto dell’altro per cercare di scoprire come l’altro viva la realtà, cercando il senso del suo modo di essere e di comportarsi, andando a ricercare non ciò che manca, ma quello che c’è. Suo compito è di suonare "dialogando" con le persone di cui si prende cura.
 La persona anziana ricoverata vive dentro di sé una sorta di "frammentazione del sé", con sofferenza, sensazione di perdita, disorganizzazione, depressione.
Anche la persona demente vive dentro di sé una situazione di "disintegrazione" e di "frammentarietà" che la porta ad una fragilità nella vita affettiva e sociale e ad un’instabilità piena di ansia e angoscia.
In termini musicali l’invecchiamento associato al ricovero e la Malattia di Alzheimer rappresentano la rottura di un ordine, la rottura di un’armonicità della persona. Attraverso la musicoterapia ci si può relazionare con la persona e riuscire a ritrovare l’ordine che sembrava perduto. Non si tratta di intervenire per o su una patologia; ci si relaziona con la persona. Tutto accade nella reciprocità, nella relazione, nel rispetto.
La comunicazione autentica presuppone comprensione, risonanza da parte di un altro essere umano. Essa costituisce la fonte primaria della sensazione di sicurezza derivante dalla conferma del Sé. 

FONTE http://www.musicoterapia.it/La-musicoterapia-umanistica-per.html


martedì 7 agosto 2012

La figura dell'animatore nelle strutture per anziani

La ricerca forse più completa e convincente sulla fugura dell'animatore prende avvio da un interrogativo per lo meno sorprendente: esiste l'animatore? . L'animazione è una nozione già debole sul piano concettuale, compressa tra paradigmi culturali e operativi propri dell'educatore e i ruoli delle figure assistenziali, poli di un continuo lungo il quale l'animatore oscilla, senza rintracciare equilibri che ne determinino lo specifico.
L'animatore geriatrico deve ricevere un'adeguata calibratura, al fine di consentie un elevato grado di professionalità e di specializzazione che la distingua. 
L'animatore restituisce anima, e perciò soggettività, individualità e differenza, all'utente del servizio, facendo tesoro della fantasia e della creatività che sono allaa radice della comunicazione, dell'espressvità e della fantasia. Senza dimenticare quanta fantasia, appunto, ci sia nell'anima persino nell'anziano involuto, che, smarrendo i codici della razionalità e dell'ordine, trae dall'inconscio cose vecchie e cose nuove, sottoponendo a catarsi tutte le sensazioni negative da cui spesso si origina la demenza stessa, e rintracciando nell'animatore il soggetto privilegiato di benefici process. Il vero e unico metodo, universale e inderogabile, dell'animazione è dunque la condivisione, partecipazione affettiva e comunicativa al destino dell'altro.
E' inopportuno pensare che solo la figura dello psicologo sia in grado di portare avanti un programma individuale o di gruppo volto alla stimolazione cognitiva dell'anziano. E' perciò necessario che l'animatore possegga competenze necessarie ad entrare con padronanza nel colloquio terapeutico individuale e a condurre con padronanza i processi psico-sociali propri dei piccoli gruppi di psico-stimolazione.

giovedì 2 agosto 2012

Il morbo di Alzheimer

Venne descritto all'inizio del secolo dal patologo Alois Alzheimer come un quadro caratterizzato dalla pardita di neuroni, presenza di placche neuritiche e degenerazione neurofibrillare nel cervello di persone dementi che dopo la morte erano giunte alla sua osservazione. Recentemente grande significato è stato dato alla presenza di deposito di sostanza beta amiloide ed ai deficit di neurotrasmettitori, riscontrati nel tessuto cerebrale dei soggetti affetti dalla malattia.
La certezza diagnostica si può avere soltanto con l'esame post mortem del tessuto cerebrale. La diagnosi clinica, supportata dagli esami strumentali può essere di conseguenza solo probabile o possibile, essenzialmente basata su criteri di esclusione. Sarebbe più corretto, pertanto, definire i pazienti affetti da tale quadro come portatori di demenza di "tipo" Alzheimer. Difficile è l'individuazione di una gerarchia di fattori di rischio per la malattia di Alzheimer, dato che una vera e solo causa determimante questa malattia non è stata con certezza individuata.
Serie di fattori di rischio o protettivi:
  1. il progredire dell'età è certamente correlato con l'aumento di frequenza dei casi di demenza
  2. stato familiare: il rischio è aumentato di tre volte qualora esista tra i familiare in caso di Alzheimer. 
  3. Esposizione a tossici. Collanti, pesticidi, alcool, solventi chimici ed in special modo l'alluminio sono correlati con il rischio di malattia.
  4. il buon livello di istruzione, come fattore protettivo, è a tutt'oggi oggetto di dibattito
  5. anche le carenze di alcune vitamine è stata messa in correlazione con l'insorgenza di deficit cognitivi
  6. la storia di un pregresso trauma cranico sembrerebbe significativa come fattore di rischio
  7. il fumo, fattore di rischio per cerebropatie vascolari, sembrerebbe invece un fattore protettivo per l'Alzheimer.
  8. L'Alzheimer sembrerebbe meno frequente nelle donne che hanno fatto uso di estrogeni in post menopausa
  9. anche i pazienti reumopatici che abbiano in maniera prolungata fatto uso di farmaci antifiammatori sarebbero meno esposti per la demenza
  10. turbe del sistema immunitario o l'infezione da parte di determinati virus lenti, sono stati ipotizzati come eventi causali della malattia
Il quadro sintomatico completo della DA si esprime con:
  • disturbi della memoria
  •  alterazioni del comportamento
  • deficit cognitivi
  • sindrome afaso-apratto-agnosica
Ci sono 3 stati dell'evoluzione della malattia : stadio 1( 1-3anni), stadio 2( 2-10anni), stadio 3( 8-12 anni).


domenica 1 luglio 2012

La demenza senile

La demenza è il deterioramento acquisito delle funzioni corticali superiori. Tali funzioni comprendono:
  • la memoria
  • la capacità di risolvere i problemi della vita quotidiana
  • l'esecuzione di attività percettivo-motorie apprese
  • l'uso delle capacità sociali
  • il controllo delle reazioni emotive in assenza di un generale obnubilamento della coscienza.
La demenza risulta sicuramente e di gran lunga la principale patologia per la quale è chiesto9 il ricovero in strutture atte ad ospitare gli anziani. E' stato calcolato che il 60% dei ricoverati in Istituti per non autosufficienti è sofferente per tale forma morbosa. Resta evidente che le strutture residenziali, pubbliche o private, non possono già oggi, e tanto meno in futuro, rappresentare la soluzione ideale e riproducibile all'infinito per questo genere di soggetti. Ma nell'attesa che altre forme assistenziali sul territorio supportino ed integrino compiutamente le realtà residenziali, già ora il ruolo della famiglia nella cura dell'individuo anziano, e per giunta disabile, diventa sempre più importante


FONTE VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=XRqWK8YfxVM&noredirect=1

sabato 23 giugno 2012

Badanti e il loro lavoro: servizi, compagnia e affetto

La domanda di cura per gli anziani cresce perchè aumentano al contempo il loro numero assoluto, la loro incidenza sul totale della popolazione, la durata del periodo in cui non si è nonpiù solo anziani, ma vecchi e molto vecchi, nonchè, all'interno di quest'ultimo gruppo, il numero di coloro che vivono da soli ( e la durata del periodo in cui si trovano in questa condizione).
Non solo aumentano gli anziani che hanno bisogno di cura ma si riduce la disponibilità di soggetti tradizionalmente delegati a svolgere quelle funzioni per le quali necessitano particolari capacità e competenze, compresa quella di rispondere alle mutevoli richieste dei soggetti loro affidati.
Un'elemento di radicale complicazione è rappresentato dal fatto che questo lavoro, che è svolto da estranei, anzi per la precisione da stranieri, continua a essere considerato in Italia appunto come sostututivo di prestazioni che "normalmente" dovrebbero essere accurate da manodopera la cui idoneità a questo compito consiste in sostanza nell'essere familiare e di genere femminile.
Compiti: cura di una donna o di un uomo anziano, ci sono differenze tra l'occuparsi di anziani autosufficienti e occuparsi di quelle non autosufficienti, considerando che sotto quest'ultima dizione generale e generica sono comprese una serie larghissima di condizioni e di bisogni di cura che implicano competenze e disponibilità, disponibilità umana, ma anche capacità di attenzione e anche di forza fisica. 
La presenza giorno e notte della lavoratrice non implica solo compagnia o pratica disponilità per attività di assistenza, ma anche capacità di dare sicurezza.

sabato 5 maggio 2012

Eventi stressanti: Lutti e Solitudine

La solitudine degli anziani
La casa degli anziani
È la solitudine
Nessuno può immaginare
Come è brutto viverci dentro.
Gli anziani hanno dentro
Un vento di ricordi:
Difficoltose guerre
E gioie infinite.
Gli anziani
Sono come i bambini,
Perché sono umani
E sono anche gentili.
Gli anziani sono
Un libro aperto
Rivolto alla storia precedente
Tutto da ascoltare.
Tra gli eventi stressanti della vecchiaia, non normativi, ma frequentemente vissuti in questo periodo, è la morte di persone molto vicine, come il coniuge, parenti o amici. La morte non comporta solo la perdita di una persona cara, ma di tutto quello che questa rappresentava  nello spazio psicologico della vita di chi le sopravvive.
Accettare la morte di una persona cara nella nostra vita comporta una serie di lunghi passaggi non evitabili:
  1. uno stato di shock iniziale, che può durare ore o giorni
  2. una fase di rabbia e di dolore, con fantasie e allucinazioni di presenza della persona amata
  3. un'altra di disorganizzazione e di disperazione, caratterizzata da apatia o da sentimenti negativi come il senso di colpa, e  di una finale, se le cose vanno bene, di distacco, riorganizzazione e di recupero.
Per quanto riguarda il lutto, non ci sono limiti di tempo precisi entro i quali si può tornare a una vita normale.
Nel caso di coppe con un alta dipendenza reciproca, il recupero può essere molto difficile.
Alcuni nei normali eventi della vita, come il pensionamento e l'allontanamento da casa dei figli e anche l'evento traumatico della morte del partner o dei figli, fanno sì che la condizione del vivere da soli accompagni frequentemente le ultimi fasi della vita. 



giovedì 12 aprile 2012

Per fortuna ci sono i nonni......

  • E' relativamente nuova la relazione nonni-nipoti per la nostra società, per molti secoli i bambini non hanno conosciuto i nonni e soltanto negli ultimi decenni è divenuto normale non solo conoscerli, grazie all'allungamento della vita media, ma avere con loro un rapporto di intimità, ben diverso da quello più distante e di timore reverenziale di qualche generazione fa.
  • La figura del nonno rappresenta una delle presenze tra le più importanti nel mondo relazionale dei bambini;
  • I nonni sono coloro che sanno trasformare in fiaba la storia della famiglia, coloro che sanno raccontare "di quando il papà e la mamma" erano bambini, i custodi e i narratori della storia familiare, ai quali è affidata- anche solo attraverso la loro presenza-la trasmissione dell'appartenenza, cioè la possibilità di sentirsi parte di una storia accadendo all'albero geneaologico materno e paterno;
  • I nonni offrono ai bambini la prospettiva del tempo e della memoria, rappresentano la "tradizione" senza la quale la speranza sarebbe utopia;
  • I nonni inoltre hanno il tempo di stare con i nipoti, "perdere il tempo" con e per loro. Potremmo definire il loro spazio relazionale con l'espressione " dimensione ludica", caratterizzata da una piena libertà di scelta, ricca di valenze affettive e creative, svincolata da obiettivi immediati e pratici, legata al piacere di esprimere se stessi e di vivere con gratuita disponibilità il rapporto con loro;
  • sono figure educative di sostegno , sanno offrire uno sguardo più disincantato sulla complessa realtà in cui i nipoti sono chiamati a crescere; sanno relativizzare e sdrammatizzare, ma anche "mettere in guardia"da superficialità e semplicismi

giovedì 5 aprile 2012

Pet Therapy e anziani: gli animali come supporto alle terapie tradizionali

L'importanza della Pet Therapy, ovvero gli animali come terapia, è fondamentale dal punto di vista dei benefici che gli amici a quattro zampe possono portare agli anziani. La presenza di un animale domestico nella casa o nella vita di un anziano è molto importante per il suo benessere psicologico, perché è fonte di stimoli; il rapporto che si crea con l’animale aiuta a rilassarsi e a distendere i pensieri, e nel caso delle persone sole, è fonte di affetto.
La Pet Therapy è applicata anche nelle strutture per anziani, e ad essere impiegati in questi progetti sanitari sono sopratutto i cani. Le iniziative definite “attività assistite da animali”, prevedono occupazioni simili a quelle che gli anziani potrebbero svolgere nella loro abitazione, mentre quelle chiamate “terapie assistite da animali” prevedono la presenza degli animali come supporto ai farmaci, per migliorare le funzioni sociali ed emotive delle persone coinvolte nell’attività.

La presenza degli animali nella struttura, che può essere la casa di riposo, ma anche l’ospedale è molto importante perché può costituire ottimo stimolante in caso di demotivazione, di tristezza e di depressione latente; il fatto di prendersi cura di animale, favorisce l’autostima e il senso di responsabilità, e inoltre, permette di socializzare con gli altri ospiti o degenti.

Gli animali collaborano anche per aiutare quelle persone che hanno difficoltà di movimento, perché anche chi crede di non riuscire a fare più un certo movimento, avendo un animale vicino, si sente invogliato a muoversi per andargli vicino e accarezzarlo. Inoltre, l’effetto calmante garantito dalla vicinanza di un animale fa si che chi soffre di pressione alta, abbia un abbassamento dei valori, in modo da assumere meno farmaci e quindi, avere degli ottimi benefici a livello fisico oltre che psicologico.


FONTE: http://www.tuttozampe.com/pet-therapy-e-anziani-gli-animali-come-supporto-alle-terapie-tradizionali/1387/

giovedì 29 marzo 2012

..."Non essere più ascoltati: questa è la cosa terribile quando si diventa vecchi"...

Cit. Albert Camus (1913 - 1960) Scrittore francese, premio Nobel per la letteratura nel 1957

mercoledì 21 marzo 2012

Nei giardini che nessuno sa...

Ti darei gli occhi miei
per vedere ciò che non vedi.
L'energia, l'allegria,
per strapparti ancora sorrisi.
Dirti sì, sempre sì,
e riuscire a farti volare,
dove vuoi, dove sai,
senza più quel peso sul cuore.
Nasconderti le nuvole
e quell'inverno che ti fa male.
Curarti le ferite e poi,
qualche dente in più per mangiare
...................
...............
 Sorreggili, aiutali,
ti prego non lasciarli cadere.
Esili, fragili,
non negargli un po' del tuo amore...
 

cit "Nei giardini che nessuno sa" di Renato Zero






domenica 18 marzo 2012

Anno europeo dell'invecchiamento attivo (2012)

L'Anno europeo 2012 deve contribuire a far sì che gli anziani rimangano più a lungo nel mercato del lavoro, conservino la loro salute e conducano una vita attiva il più a lungo possibile. Infatti, l'Unione europea (UE) si trova ad affrontare un rapido cambiamento della struttura demografica e deve affrontare le conseguenze dell'invecchiamento della popolazione sulle finanze pubbliche e sulla protezione sociale. Le iniziative a favore dell'invecchiamento attivo dovrebbero contribuire ad affrontare tali sfide.

sabato 17 marzo 2012

che cos'è una casa di riposo?

Una casa di riposo è un alloggio ammobiliato multi-residenza destinato agli anziani almeno parzialmente autosufficienti.

Quest'anno ho svolto il tirocinio previsto dal corso di laurea in una casa di riposo per anziani nel mio paese, dove le ospiti erano solo donne.. 


La casa di riposo è suddivisa in tre reparti: il piano terra reparto “San Luigi Guanella”, dove si trovano le ospiti autosufficienti, il primo piano reparto “San Pio”, le ospiti sono parzialmente autosufficienti, e infine il secondo piano reparto “San Giuseppe” per totalmente non autosufficienti. La casa è autorizzata al funzionamento per un totale di 60 posti letto. Ogni reparto è suddiviso in varie stanze: coordinamento, guardaroba, sala da pranzo più cucina, salotto per attività educative, soggiorno, ripostiglio, deposito carrozzine, 10 camere da letto composte ciascuna da due letti, bagno ospiti e operatori.

La "Provvidenza" Opera assistenziale Guanelliana 
Casa Sacra Famiglia, Casa di Riposo e Centro socio Riabilitativo
Fratta Polesine(RO) 


mercoledì 15 febbraio 2012

Il servizio del volontariato

Anziani soli: in Italia sono 5 milioni Il volontario arriva prima dello Stato


L'Auser  è una associazione di volontariato e promozione sociale, tesa a valorizzare gli anziani e a far crescere il loro ruolo attivo nella società.
Nata nel 1938 per iniziativa della CGIL e del Sindacato dei pensionati Spi-CIGL, si propone di contrastare ogni forma di esclusione sociale, migliorare la qualità di vita, diffondere la cultura e la pratica della solidarietà perché ogni età abbia un valore e ogni persona un suo progetto di vita attraverso cui diventare una risorsa per sé e per gli altri.
L'Auser lavora affinché ognuno possa dare e trovare aiuto, incontrare gli altri, arricchire le proprie competenze, contribuire alla crescita della comunità in cui vive

mercoledì 8 febbraio 2012

LA RICETTA DI UNA VOLTA

A fine di ogni  mese nella casa di riposo, dove ho eseguito il tirocinio si svolgeva il libretto delle varie ricette da cucina, con le idee delle ospiti della struttura..  quella di cui mi sono innamorata e stata la torta : la Ciambella..la classica ciambella..

mercoledì 1 febbraio 2012

Canzone di Francesco Guccini: Il vecchio e il bambino

Un vecchio e un bambino si preser per mano
E andarono insieme incontro alla sera.
La polvere rossa si alzava lontano
E tutto brillava di luce non vera.
L'immensa pianura sembrava arrivare
Fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare,
E tutto d'intorno non c'era nessuno
Solo il tetro contorno di torri di fumo.
I due camminavano, il giorno cadeva
Il vecchio parlava e piano piangeva.
Con l'anima assente, con gli occhi bagnati
Seguiva il ricordo di miti passati.
I vecchi subiscon le ingiurie degli anni
Non sanno distinguere il vero dai sogni,
I vecchi non sanno, nel loro pensiero
Distinguer nei sogni il falso dal vero.
E il vecchio diceva, guardando lontano,
``Immagina questo coperto di grano,
Immagina i frutti, immagina i fiori
E pensa alle voci e pensa ai colori.
E in questa pianura fin dove si perde
Crescevano gli alberi e tutto era verde,
Cadeva la pioggia, segnavano i soli
Il ritmo dell'uomo e delle stagioni.''
Il bimbo ristette, lo sguardo era triste,
E gli occhi guardavano cose mai viste,
E poi disse al vecchio con voce sognante
``Mi piaccion le fiabe, raccontane altre.'' F.Guccini
 
FONTE : http://www.angolotesti.it/F/testi_canzoni_francesco_guccini_1655/testo_canzone_il_vecchio_e_il_bambino_42955.html 

sabato 14 gennaio 2012

Ama l'anziano

Lascialo Parlare, perché nel suo passato ci sono tante cose vere.

Lascialo Andare tra i suoi vecchi amici, perchè è lì che si sente rivivere.

Lascialo Raccontare storie già ripetute, perché lui vuole vedere se stai alla sua compagnia.

Lascialo Vivere tra le cose che ha amato, perché soffre
di sentirsi spiantato della propria vita.

Lascialo Salire nell'auto di famiglia, quando vai in vacanza,
perchè l'anno prossimo avrai rimorso se lui non ci sarà più.

Lascialo Invecchiare con lo stesso paziente amore con cui lasci crescere i tuoi bambini
perchè tutto fa parte della natura.

Lascialo Morire tra le braccia pietose, perchè l'amore dei fratelli sulla terra
fa meglio presentire quello del Padre nel cielo

Fa questo: o proverai vergogna di essere uomo.

 FONTE http://www.animanziani.it/L%27angolo%20della%20poesia.htm#AMA%20LANZIANO